Cos’è il riscatto della laurea ai fini pensionistici
Riscatto della laurea ai fini pensionistici, cose importanti da sapere
Riscatto della laurea, se ne parla parecchio, ma come funziona? Per molti raggiungere la pensione è qualcosa di veramente complesso e ogni opportunità che permetta di tagliare questo ambito traguardo, magari con qualche anno di anticipo, va quantomeno conosciuta e attentamente valutata.
Il riscatto del proprio corso di laurea permette di valorizzarlo a fini pensionistici, ma con precisi limiti e costi che è senza dubbio bene conoscere. Iniziamo col dire che il riscatto della laurea è valido solo a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio, quindi chi ha frequentato l’università senza laurearsi non potrà riscattare nulla.
Il riscatto della laurea ai fini pensionistici è un’opportunità interessante per tutti coloro che abbiano conseguito un diploma di laurea (o un altro titolo di studio ad esso equiparabile). Più nello specifico si possono riscattare i diplomi universitari, conseguiti in corsi di durata inferiore a due o superiore a tre anni, così come quelli di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni. I diplomi di specializzazione eventualmente conseguiti dopo la laurea e comunque al termine di un percorso formativo non inferiore a due anni, possono concorrere anch’essi al computo del totale del periodo di riscatto, valido a fini pensionistici. Anche gli anni dedicati al conseguimento dei dottorati di ricerca possono rientrare nel calcolo, così come anche i diplomi rilasciati da Istituti Formazione Artistica e Musicale, come le accademia di Belle Arti e i conservatori.
Non danno possibilità di riscatto i periodi di iscrizione fuori corso e quelli già eventualmente coperti da contribuzione obbligatoria. Il riscatto della laurea a fini pensionistici può riguardare l’intero periodo di studi, ma anche singoli periodi e il riscatto è possibile anche per titoli di studio conseguiti all’estero e riconosciuti in Italia.
Se il nostro corso universitario era di 5 anni di durata, indipendentemente dal fatto che ci fossimo laureati, magari in 6 o 7 anni, potremo riscattarne 5, ma l’operazione potrebbe risultare piuttosto costosa. La possibilità di andare in pensione 5 anni prima è ghiotta, ma non è per tutte le tasche.
Nel 2020 il contributo da versare per riscattare un anno di corso supera mediamente i 5.000 euro. Per chi ha avuto una retribuzione lorda negli ultimi 12 mesi pari a circa 32.000 euro l’importo da pagare per riscattare quattro anni di università sarà pari a circa 42.000 euro.
Chi desideri effettuare, nonostante non sia propriamente economico, il riscatto della laurea ai fini pensionistici, dovrà presentare apposita domanda online sul sito dell’INPS attraverso il servizio dedicato allo scopo.
Il pagamento dell’onere dovuto potrà anch’esso, dopo il suo calcolo esatto, avvenire online, accedendo al Portale dei Pagamenti della Pubblica Amministrazione con credenziali SPID, CNS o apposito PIN. In alternativa si potrà pagare anche presso punti di pagamento Lottomatica e SisalPay (come molte comuni tabaccherie) o nelle filiali bancarie di Unicredit.