Nomadi digitali: cosa sono e come lavorano
Nomadi digitali: chi sono e di cosa si occupano? Si tratta di un fenomeno fin troppo silenzioso ma in forte e continua crescita, favorito proprio dallo stesso web. I nomadi digitali sono i nuovi “eroi” del mercato del lavoro: hanno la partita IVA, lavorano ovunque e hanno bisogno solo di un personal computer. Chi sono e di cosa si occupano?
Il nome “nomadi digitale” è di origine giornalistica perché sono le testate che per prime hanno iniziato a parlarne. Sta di fatto che con l’avvento del web siano arrivate nuove posizioni lavorative, nuovi ruoli e nuovi mestieri e che questi, con il tempo, abbiano iniziato a configurarsi seguendo le evoluzioni sociali dei nostri tempi.
La nostra società “liquida”
Tutto è diventato più “liquido”, vicino e veloce. L’immediatezza con la quale effettuiamo le operazioni quotidiane online ha investito anche il mondo del lavoro per cui alcune figure non sono più effettivamente necessarie il loco. Quindi talune mansioni, oggi, possono essere indifferentemente svolte da casa o dal posto di lavoro. Cosa cambia tra le due opzioni? I costi.
Un dipendente in sede costa di più per tante ragioni, tra cui la sede da mantenere. Le aziende che possono permettersi di far lavorare da casa un dipendente, di fatto, sono quelle che hanno dato vita ai nomadi digitali, ovvero a tutti quei colletti in pigiama che lavorano da casa dal loro PC.
Le partite IVA
Il fenomeno ha dato vita ai guru di questo “movimento”, se così lo si può chiamare, che via via appassionano e convertono sempre più persone che lasciano tutto e aprono una partita IVA per lavorare grazie al web. Il lavoro è cambiato sotto tantissimi altri aspetti e tra questi ce n’è uno che è la causa o la conseguenza del nomadismo digitale. Difatti il welfare e l’evoluzione dei diritti civili nei Paesi più avanzati hanno reso possibile un ripensamento di diritti e doveri dei lavoratori. Ad esempio la riduzione delle ore di lavoro procede in questo senso.
I nomadi digitali sono per lo più partite IVA e, anche su questo aspetto si dovrebbe parlare con numeri alla mano, senza tirare in ballo congetture e riflessioni. Tuttavia il boom delle partite IVA è un fatto e, se si è verificato, questo lo si deve alla Flat Tax. Il Sole24Ore ha pubblicato un interessante articolo che spiega come da gennaio 2019 a marzo 2019 si sia verificato un incremento del 7,9% di aperture rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Un dato positivo?
Le partite IVA aperte sono state ben 196 mila di cui 104,456 adesioni al regime agevolato con aliquota al 15% che, per i nuovi, scende al 5%. Se confrontiamo il dato con il 2018, prosegue il Sole24Ore, è aumentato del 40%. La convenienza fiscale di questa opportunità è stata colta al volo in funzione della Flat Tax, che, sembra favorire la condizione di questo genere di lavoratori. A dare positività ulteriore al fenomeno è intervenuto anche il viceministro dell’Economia, Garavaglia, che ha commentato i dati del Mef affermando che le politiche del Governo sono sulla strada giusta. Così per molti di loro basta tenacia, competenza ed un PC per poter lavorare.
Che lavoro fanno?
Si occupano di siti web, social, posizionamento sui motori di ricerca, web marketing, grafica, video, assistenza virtuale, traduzioni, commercio e molto altro ancora. Nei bar, nei treni, sul divano di casa o nei co-working i nomadi digitali lavorano freneticamente per sbaragliare una concorrenza che, a sentire i professionisti di settore, sia decisamente spietata. Questo perché c’è un risvolto della medaglia al senso di libertà e di auto-gestione che ispira il lavoro da casa. Difatti le paghe non sono entusiasmanti per tutti quelli che ci lavorano e le tutele sono ancora meno. In molti casi il recupero delle somme del compenso diventa problematico e la bolla del web, che così bolla non è, ha spinto anche chi non era preparato a entrare in questo mondo