E-commerce in Italia: boom di vendite
Il boom degli e-commerce fa crescere investimenti e fatturati
Gli esperti sorridono dinanzi ai dati dell’e-commerce in Italia: boom di vendite e non solo. Crescono anche i clienti elettronici mentre i fatturati si gonfiano. Si tratta di un momento molto favorevole per gli e-commerce ma il dato va preso con le pinze.
Difatti, a voler essere precisi, i report pubblicati sul 2019 non tengono conto di un fattore importante. Parliamo dei picchi di vendite concentrati durante occasioni annuali organizzate nella rete. Durante queste “feste dello shopping”, in cui si svende ogni tipo di servizio e bene, i fatturati degli shop elettronici volano alle stelle. Questo non significa, tuttavia, che gli e commerce in Italia siano al loro massimo periodo di splendore. Senza eccessivi entusiasmi, quindi, cerchiamo di capire se il momento è propizio per investire su un e-commerce e come vanno davvero le cose in Italia.
Boom degli e-commerce in Italia: il rapporto della Casaleggio Associati
Stando a quanto riportano le varie fonti ufficiali che hanno commentato il report della Casaleggio Associati, i dati sono positivi e negativi al tempo stesso. Di positivo c’è che 38 milioni di persone hanno acquistato online almeno una volta. Di negativo c’è il confronto tra questo dato e la media europea, che sembra essere nettamente superiore. Nel 2018 la spesa in e-commerce ha raggiunto e superato quaranta miliardi di euro, con una crescita del 18% rispetto al 2017.
Tempo libero e turismo sono i settori maggiormente cliccati e acquistati dagli italiani. Le rispettive quote di mercato che si aggirano sul 41% dell’intero fatturato digitale italiano. Nello specifico le spese in turismo crescono ad un tasso del 9% annuo: un segnale positivo per le piattaforme digitali che offrono servizi di prenotazione, assicurazione e altre questioni di viaggio. Il dato positivo riguarda grandi e piccole città grazie anche all’intensa attività di divulgazione su siti web e canali social. Sembra infatti che i blog di viaggio siano la maggior fonte di popolarità di mete sperdute in ogni parte del mondo.
Tra i settori di interesse vi è anche una forte crescita di salute, moda, bellezza e farmacie online con crescite tra +20%-+23%. Il dato è destinato a crescere per la chiusura del 2019.
E-commerce in Italia: gli italiani e le loro PMI online
Un altro dato interessante rispetto al boom degli e-commerce riguarda il numero di imprese italiane che vendono anche online. Non è un numero impressionante ma significativo se lo si analizza da un punto di vista anagrafico: le aziende online sono quasi ventimila. Queste sono per lo più gestite a conduzione familiare e rientrano nell’area delle piccole e medie imprese.
Il dato non è positivo se si considera che queste rappresentano il 12% delle imprese totali. Infatti queste, ad oggi, hanno visto un piccolo incremento di vendite pari al 6%. Per le aziende online questa percentuale può significare quantomeno la certezza di coprire gli investimenti fatti sul digital e continuare a investire.
Come acquistano gli italiani?
Un fattore molto interessante, da un punto di vista strategico, riguarda il viaggio del consumatore, ovvero lo studio di come le persone navigano e acquistano online. Le recenti tendenze hanno rilevato che gli utenti prediligono la fluidità di passaggio da un canale web all’altro: sito web, assistenza su Messenger, contatto diretto su Whatsapp. L’acquisto deve avvenire in schermate sicure, affidabili, comprensibili e prive di troppi passaggi macchinosi o intoppi, che sono i motivi principali per cui le persone dichiarano di sospendere l’acquisto.
Gli e-commerce più performanti oggi assicurano pagamenti one-click sicuri con fatturazione istantanea oltre a politiche di resi e rimborsi efficaci e trasparenti.
Ciò di cui si deve tener conto sono gli eventi mediaticamente rilevanti per la rete in cui tutto è svenduto con promozioni che, a prima vista, sembrano piuttosto convenienti. Si tratta di Black Friday, Ciber Monday, Amazon Prime Day, Natale ecc… Difatti in questi periodi i flussi di domanda si impennano con fatturati da capogiro. Basti pensare che il Prime Day (luglio 2019) ha battuto il record di vendite con 175 milioni di prodotti venduti in soli due giorni. Il Web è ancora un luogo ricco di opportunità ma irto di pericoli e, in ogni caso, è ritenuto il posto ideale dove tutto costa meno Questa percezione ha permesso ai rivenditori di aumentare i costi dei prodotti online dando una spinta energica ai fatturati.