Scosse elettriche sui luoghi di lavoro, cause e soluzioni
Le barre antistatiche o ionizzanti sono dei dispositivi che si rivelano molto efficaci nel neutralizzare le cariche elettriche indesiderate
La sicurezza e più in generale le condizioni di vita degli operatori sui loro luoghi di lavoro dovrebbero essere di fondamentale importanza per ogni azienda, ma purtroppo non sempre è così. Le moderne linee di produzione sono spesso estremamente efficienti e tecnologicamente avanzate, ma non per questo prive di problemi e rischi.
Tra le tante criticità, ad esempio c’è quella di piccole scosse elettriche che possono colpire gli operatori che lavorano con macchinari ormai molto diffusi in vari settori produttivi.
Quello delle scosse elettriche agli operatori sul luogo di lavoro è un problema diffuso e in alcuni casi eccessivamente sottovalutato. Per capire bene la sua entità bisogna partire dalle cause, per poi analizzare i specifici casi e trovare quindi le soluzioni più adatte ad una efficace e possibilmente definitiva soluzione del problema.
L’accumulo di cariche elettrostatiche e di conseguenza il verificarsi di piccole, ma fastidiose scariche elettriche che spesso affliggono gli operatori è un problema frequente quando si utilizzano macchine automatiche che operano a velocità elevate con materiali isolanti.
Si parla di lavorazioni molto comuni che spaziano tra diversi ambiti produttivi, come ad esempio converting, packaging, tessile, farmaceutico e in genere la lavorazione di materie plastiche.
Quando si aggiunge carica elettrica ad un corpo solitamente neutro, si crea uno squilibrio che può causare vari problemi, tra i quali scariche elettriche a chi lavora sui macchinari.
Negli impianti produttivi questo è un fenomeno ben noto e piuttosto frequente, in particolare quando si lavora con film plastici, carta, farine e in genere materiali che a causa della velocità di lavorazione e delle sollecitazioni cui vengono sottoposti si polarizzano, provocando uno scambio di elettroni attraverso la loro superficie. Se l’energia in eccesso non viene opportunamente gestita e scaricata a terra, rimane sul prodotto e/o sul macchinario (o nelle aree circostanti), causando prima o poi una scarica che farà prendere la scossa a chi si trova in zona.
Delle scosse, anche se piccole e quindi non pericolose per la salute degli operatori, sono comunque un fenomeno fastidioso, che abbassa la qualità di vita degli stessi, aumentandone lo stress. In alcuni particolari ambienti produttivi poi, anche una piccola scarica, se causa una scintilla, può essere potenzialmente molto pericolosa, in quanto potrebbe fare da innesco a incendi o esplosioni. Come appare evidente quindi il problema, le cui cause, come abbiamo visto sono ben note, va assolutamente affrontato.
Come risolvere il problema grazie alle barre antistatiche
Le barre antistatiche o ionizzanti sono dei dispositivi che si rivelano molto efficaci nel neutralizzare le cariche elettriche indesiderate che come abbiamo visto si possono accumulare su macchinari o prodotti.
Ci sono vari modelli e tipologie di questi dispositivi, le barre definite “attive” vengono solitamente usate se si hanno macchinari che operano ad alte velocità su materiali poco conduttori e risolvono il problema andando a ionizzazione l’aria.
Le barre definite invece come “passive”, un po’ meno comuni delle precedenti, si rivelano utili per scaricare la carica elettrostatica a terra e possono essere usate con buoni risultati su macchinari che operano a velocità più contenute. Tra i loro punti di forza il fatto di non aver bisogno di alimentazione. Possono essere impiegate però solo con materiali che risultano essere buoni conduttori di elettricità.
Oltre alle barre antistatiche o ionizzanti esistono poi in commercio anche altri dispositivi definibili come “semi attivi” che soddisfano esigenze analoghe, basandosi sugli stessi principi generali.